Andreas Hofer fucilato a Mantova il 20 Febbraio 1810 |
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I bavaresi cominciarono a condurre nella provincia tirolese appena acquisita una serie di riforme, tra cui suscitarono particolare indignazione l'inosservanza dell'antico ordinamento militare tirolese (basato sul Landlibell emanato dall'imperatore Massimiliano I nel 1511) e la reintroduzione delle riforme religiose di stampo illuministico promulgate dall'imperatore Giuseppe II (ad opera del ministro bavarese Maximilian von Montgelas). Tali pesanti ingerenze nella vita religiosa condussero direttamente alla cosiddetta Kirchenkampf condotta dal clero e dagli strati popolari. L'arruolamento forzato delle reclute condusse infine alla sollevazione che ebbe inizio il 9 aprile 1809 nella capitale tirolese Innsbruck. Andreas Hofer si mise allora a capo del movimento antibavarese. Già l'11 aprile riusciva ad affermarsi nei confronti dei bavaresi presso Vipiteno, mentre il giorno successivo alcune azioni militari nei dintorni di Innsbruck consentirono agli austriaci di fare il loro ingresso in cittàil 14 aprile. Alle truppe bavaresi e francesi riuscì però di riportare sotto il loro controllo alcune zone del Tirolo e di riprendere la stessa Innsbruck. Nei giorni 25 e 29 maggio vennero combattute le due battaglie del colle Bergisel, in seguito alle quali le truppe bavaresi, battute infine il 29 maggio, dovettero ritirarsi sul fondovalle dell'Inn. A ciò fece seguito la tregua stipulata a Znojmo, che riconfermava l'occupazione del Tirolo da parte delle truppe napoleoniche. In seguito ad una nuova chiamata alle armi della milizia territoriale, i tirolesi ottennero un'ulteriore vittoria il 13 agosto 1809 (15.000 soldati bavaresi, sassoni e francesi al comando del generale Lefèbvre affrontarono un equivalente schieramento di Schutzen sotto la guida di Hofer), dopo la quale lo stesso Andreas Hofer si insediò all'Hofburg di Innsbruck come comandante supremo del Tirolo. La pace di Schànbrunn spinse Hofer ad una nuova insurrezione, che si concluse di fatto il 1 novembre con la sconfitta tirolese sul Bergisel. Un successivo appello alla resistenza (11
![]() Le sue ultime parole si ritiene siano state "Franz, Franz, questo lo devo a te!", con ciò riferendosi a Francesco I, dal 1804 imperatore austriaco, che era passato dalla parte di Napoleone. Verrà anche riferito tuttavia che Hofer abbia esclamato, dopo che la prima salva sparata dal plotone d'esecuzione aveva mancato il bersaglio: "Ah, come sparate male!". Il canto " Zu Mantua in Banden der treue Hofer war" ("Il fedele Hofer era a Mantova in catene") è oggi l'inno della regione federale del Tirolo. La salma di Andreas Hofer giace sepolta dal 1823 nella Hofkirche a Innsbruck. Egli è ritenuto da parte della popolazione un eroe nazionale, e la sua opera è onorata in una serie di monumenti. Con cadenza annuale viene festeggiato il giorno 20 febbraio come eroe della patria.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Molto sentite le tradizionali cerimonie di commemorazione di Andreas Hofer, l’eroe tirolese comandante supremo degli Shutzen fucilato a Porta Giulia dall’esercito napoleonico il 20 febbraio del 1810. Mantova accoglie ogni anno la delegazione dei tirolesi del distretto della val Pusteria, che ha un fortissimo legame con la propria storia ed i propri valori. Gli Shutzen, nei costumi tradizionali, si radunano a porta Giulia poi sfilano fino ai giardini attigui in cui è eretto il monumento dedicato a Hofer. Le cerimonie poi proseguono a palazzo d’Arco, dove ultimamente è stata scoperta una nuova lapide di marmo alla memoria di «Andreas Hofer, che per aver difeso strenuamente la libertà del suo Tirolo fu qui processato a morte da un tribunale napoleonico il 19-2-1810». Anche nei momenti delicati delle relazioni tra il Tirolo ed il resto dell’Italia, la cerimonia si rinnova come si rafforza il legame d’amicizia tra la comunità tirolese e Mantova. La comunità mantovana che in quel lontano 1810 comprese il dramma umano di Hofer cercò di salvargli la vita, si dice infatti che i mantovani avessero raccolto cinquemila scudi per salvare la vita a colui che sul territorio locale si dimostrò un innovatore sociale.
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