Pensieri, parole e lettere per il Natale ... |
Martedì 22 Dicembre 2009 12:07 | |||
Innanzi tutto, gli AUGURI a tutti! A gli italiani, indistindamente siano qui dietro l'angolo o in capo al mondo. Poi alcuni "pensierini " legati alle feste che ci sono arrivati, non le solite frasi fatte e di routine ma pensieri e parole con la "P" maiuscola che dovrebbero far riflettere o almeno soffermarci un attimo ed inviare anche solo con il cuore un saluto ed un abbraccio a tutti coloro per i più svariati motivi è lontano dai suoi cari e dalle proprie radicie . A nome dell'Associazione un saluto e un augurio di serenità a Voi tutti Pietro Liberati
Da Marta Carrer Caro Babbo Natale ... Neanche quest'anno ho comprato il pino, un po' per etica verde, un po' perchè, con il caldo, soffrirebbe parecchio. Ho addobbato di fiocchi rossi e lucette colorate il Ficus della mia terrazza, almeno anche mio figlio ha il suo alberello di Natale, seppur sui generis. Buenos Aires profuma a primavera. Quest'anno si presenta capricciosa, ritmata da una nevrotica danza di sole e pioggia, quasi londinese. Sotto questo cielo si addobbano alberi bianchi che rievocano la neve, si decorano finte slitte, e Babbi Natale accaldati, si richiamano simboli e tradizioni di terre lontane, fredde, innevate... Da quando vivo in Argentina il Natale non è più Natale. Non è quello dei miei ricordi di bambina: il freddo, se fortunati la neve, le case con il camino acceso, i cibi dell'inverno, insomma, una certa sensazione... E si, da europea mi devo abituare a vivere all'ingiù ! E questo, a volte, mi provoca un certo mal di testa. Dopo trent'anni di compleanni al freddo, in pieno gennaio, adesso lo festeggio in maniche corte e magari al mare. Prima desideravo il caldo, ora rimpiango un po' il freddo. Qualcosa del genere accade all'approssimarsi di queste feste. Forse è la solita storia dell'emigrante “brontolone” che rimpiange e critica. Prima decide di andarsene e, una volta fuori, se la passa brontolando. A volte mi resta difficile togliermi di dosso il peso della mia scelta. Queste feste mi rendono malinconica, mi piacerebbe avere vicina la mia famiglia, i miei genitori, mio fratello, le amicizie di sempre. Invece sono dall'altra parte del mondo, con una nuova famiglia, con un figlio al quale devo trasmettere tutta l'allegria che certe feste si meritano!
Uffa...che difficile.
A questo punto ti chiedo di regalare a me e a tutte le persone nel mondo che vivono queste feste “a metà”, di trascorrere giorni sereni, in compagnia di gente amata con l'allegria nel cuore. Dal Profondo Sud, Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Da Patrizia Marcheselli In questo periodo, particolare, noi tutti/e, italiani nel mondo torniamo a casa per la Vigilia.
Sessanta milioni di cuori prendono il volo: attraversano oceani, montagne, cieli e mari e città, senza passaporto torniamo a casa. Entriamo in cucina di soppiatto a sbirciare, apriamo i vostri regali, abbracciamo tutti e tutte, andiamo al cimitero e in osteria, beviamo caffè e brindiamo col rosso, bestemmiamo...non tutti, solo alcuni... altri escono e spaccano la legna in cortile,fischiamo, altri vanno in chiesa, altri in piazza...cerchiamo volti, domandiamo, ci lamentiamo... come voi del resto, ridiamo come dei baritoni e quando le lacrime scendono formano laghi di fotografie che ordiniamo, guardiamo anche il telegiornale e salutiamo sempre porgendo la mano. Siamo 60 milioni di cuori incastonati in 120 milioni di braccia, braccia che hanno fatto il mondo. Torniamo tutti a casa per Natale. Il Capodanno è un’altra cosa. Da qui vi ricordiamo e vi auguriamo un Buon Natale e Felice Anno Nuovo, perchè siamo anche un po`formali. Ricordateci perchè altrimenti nessun italiano è italiano e l’Italia scompare. Altri articoli recenti
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